Lettera aperta al Vice Ministro On. Prof. Maurizio Leo: fermi l’abrogazione degli incentivi per
il rientro del capitale umano

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27 Ottobre 2023

Lettera aperta al Vice Ministro On. Prof. Maurizio Leo: fermi l’abrogazione degli incentivi per il rientro del capitale umano

Egregio Vice Ministro,

è da più di sei mesi che la nostra Community che rappresenta ventunomila soggetti più le relative famiglie, le chiede un confronto.

Saremo comunque diretti: il Governo sta abrogando di fatto le agevolazioni per i rientro dei lavoratori dall’estero in Italia, cercando di nasconderlo dietro il tema dei “comportamenti elusivi”.

Perché?

Noi riteniamo che lei sia stato consigliato male. Come già emerso nel 2015 e negli anni successivi, serpeggia in ambito ministeriale una sorta di gelosia ideologica per i potenziali beneficiari di queste norme, che spiegherebbe. Ma queste visioni miopi andrebbero arginate, nell’interesse del Paese.

Il testo preparato dal ministero denota una totale incomprensione del fenomeno del c.d. rientro dei cervelli. Sembra quasi che a scriverlo sia stato qualcuno che non solo non ha mai indagato le sue cause e dinamiche, ma che nemmeno ha letto i dati pubblicati – dallo stesso MEF – nei vari anni passati, sull’efficacia delle misure che si sono succedute nel tempo. Riassumiamo: le norme – introdotte nel 2010-2011 come un esperimento per arginare il fenomeno del costante depauperamento di competenze di cui soffre l’Italia – funzionano inizialmente in modo mediocre, poi nel 2015 arriva il primo attacco ideologico che dietro la scusa di razionalizzare (stranamente, la stessa parola usata oggi) le depotenziano e ne complicano fortemente la fruizione. Risultato: crollo dei rientri. Chi è rientrato fugge. Nel 2019 il legislatore ha un momento di lungimiranza, e dal dialogo con chi – come noi – è in contatto costantemente con i nostri connazionali all’estero – indaga sulle cause del fenomeno e su come contrastarlo. Ne nascono le norme del DL Crescita (DL 34/2019), che puntano sul radicamento e sulla natalità, e che adesso il Governo abroga inspiegabilmente. Per fare rientrare le persone serve un orizzonte lungo, perché una persona o una famiglia non si sposta senza un progetto, altrimenti resta fuori, o dopo poco riparte. Ecco il senso delle norme pensate per favorire il radicamento permanente di chi rientra, con una logica premiale e non con la minaccia delle sanzioni. Risultato: forte crescita dei rientri di lavoratori, sia italiani sia provenienti dai principali paesi europei, con tassi di crescita dei flussi in ingresso del 30% annuale. Sembrerebbe una norma da valorizzare, ma siamo in Italia. Una norma che solo nel 2021 ha attratto oltre 1500 soggetti nel Mezzogiorno, in crescita del 213%, grazie ad uno sgravio potenziato? Figuriamoci.

Oggi volete abolire tutto questo. Da un governo che a parole ha fatto di natalità e italianità le sue bandiere, non ce lo aspettavamo.

Le facciamo una previsione: i beneficiari della nuova norma saranno pochissimi, mentre il danno d’immagine e reputazionale per il Paese sarà enorme, spazzando via quanto faticosamente costruito nel corso degli anni.

Perché?

Non certo per ragioni di costo: non ci sono costi per le finanze pubbliche dal regime impatriati, come certificato da tutte le RT della ragioneria generale negli scorsi anni. Anzi, dal 1.1.2024 con il crollo sicuro dei rientri verrà progressivamente a mancare un introito importante che sostiene il bilancio dello Stato sotto il profilo previdenziale. Ci sono oggi oltre 20 mila impatriati, che sommando i contributi Inps e Inail a carico del dipendente e delle aziende portano nel bilancio di questi due enti oltre 1 Miliardo di euro all’anno, senza contare le ovvie ricadute positive demografiche.

Comprenderà che di fronte a questi dati, non sia lontanamente accettabile la scusa degli “abusi”. Per limitarli bastava fare qualche aggiustamento mirato e potenziare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, non una abrogazione di fatto.

Basta un solo esempio per evidenziare come nel testo del governo sia nascosta l’abrogazione di fatto e una totale miopia sul fenomeno sottostante: quale incauto soggetto deciderebbe di trasferire se stesso e la famiglia verso un paese che nelle norme agevolative minaccia l’imposizione di sanzioni e interessi per 5 anni? Magari retroattivamente, magari con leggi che cambiano di anno in anno?

Le vorremmo proporre una lista di criticità, ma nel redigerla ci rendiamo conto che se un raffinato giurista come lei studia la cosa con attenzione, e guarda all’interesse del Paese, capirà subito che c’è una sola strada da prendere. Fermi questo scempio, non mutili l’attuale regime.

GLI INCENTIVI PER IL RIENTRO DEL CAPITALE UMANO DALL’ESTERO NON SI TOCCANO!

Abbiamo appreso che il Governo ha inserito nel Decreto Delegato in materia di fiscalità una modifica fortemente restrittiva agli incentivi per l’attrazione del capitale umano, introdotti con il DL Crescita del 2019.

Invece di apportare dei correttivi mirati o di rafforzare aspetti legati all’agenda di Governo come la natalità, è stata proposta una sostanziale abrogazione. La cosa è difficilmente comprensibile in quanto si colpisce una misura a costo zero per lo Stato. Sembra paradossale ma il Governo intende abrogare una misura che stava cominciando a dare risultati importanti come testimoniato dagli stessi dati MEF.

L’idea del Governo è di sostituire l’attuale regime con una nuova misura, tuttavia i potenziali beneficiari della nuova norma saranno pochissimi mentre il danno d’immagine e reputazionale per il Paese sarà enorme, spazzando via quanto faticosamente costruito nel corso degli anni. Le misure del DL Crescita sugli impatriati sono nate da un confronto con i nostri connazionali all’estero, portando ad una legge innovativa che stava dando risultati tangibili a costo zero: zero costo perché – come certificato in tutte le relazioni tecniche in materia – si attirano nuovi contribuenti in Italia, senza contare le ricadute positive in termini demografici, di indotto e capitale umano.

I dati ministeriali relativi al 2021 mostrano un incremento del 40% nel numero di lavoratori rientrati rispetto all’anno precedente. Grazie inoltre al potenziamento previsto per chi rientra nelle regioni del sud, caso più unico che raro nella storia economica nazionale, si nota un aumento considerevole dei soggetti che si trasferiscono dall’estero nel Mezzogiorno. I dati proprietari di Gruppo Controesodo sul 2022 e 2023 confermano questo trend.

Questi risultati sono arrivati grazie al focus sulla semplificazione e soprattutto sul radicamento permanente operato dal DL Crescita. La normativa precedente non funzionava, era troppo restrittiva, troppo breve e troppo blanda. Poche persone rientravano, e molte ri-espatriavano. Con il DL Crescita si è scelto, oltre ad una semplificazione dei requisiti di accesso e ad un potenziamento dell’aliquota (specie per chi rientra al Sud), di incentivare le persone a rimanere in Italia, radicarsi, legando un’estensione temporale dei benefici fiscali alla scelta di formare una famiglia con figli e acquistando casa; esattamente quello che ci chiedevano e ci chiedono ancora gli espatriati.

Tutto questo viene spazzato via dalla bozza di testo dell’attuale decreto legislativo, con un colpo pesante alla certezza del diritto, operando anche un cambiamento “in corsa” per chi è rientrato nella seconda parte del 2023. Tutto ciò sarà ricordato in negativo da quanti, privati o imprese, italiani o stranieri considerino in futuro di stabilirsi in Italia.

Perché modificare una norma che già funziona?

Gruppo Controesodo teme che il Governo sottovaluti quanto importante sia la stabilità normativa per attrarre il capitale umano e il relativo indotto. Un nuovo cambio in corsa delle regole rischia di minare irrimediabilmente la credibilità del Paese.

Si può migliorare l’attuale normativa?

Sicuramente! Alcune nostre proposte, volte a potenziare, ad esempio, il focus sulla natalità, sono state portate da tempo all’attenzione di Governo e Parlamento, diventando oggetto anche di Proposte di Legge e mozioni parlamentari. Le proposte sono state elaborate dopo un nuovo sondaggio rivolto alla community che ha raccolto migliaia di riscontri. Se ne possono immaginare altre, ma vanno pensate e valutate in modo attento, snaturando il meno possibile un impianto che, finalmente, funziona.

Cosa chiede Gruppo Controesodo?

Gruppo Controesodo supporta da quasi dieci anni chi ha intenzione di trasferirsi dall’estero in Italia fornendo informazioni accurate sulle agevolazioni. Grazie a questa attività il Gruppo vanta una conoscenza molto approfondita della normativa e della sua applicazione concreta visto che sono migliaia le richieste di aiuto o chiarimento che riceve su base annuale.

Gruppo Controesodo chiede quindi che il regime attuale non venga modificato in sede di Legge Delega Fiscale e che il Governo adotti misure a sostegno della natalità come più volte dichiarato. Occorre evitare, come già successo in passato, di dover correre ai ripari in sede Parlamentare, per scongiurare una perdita di attrattività del Paese in una fase così delicata a livello economico e sociale.

Testo del comunicato in pdf

Comunicato Gruppo Controesodo

15 Agosto 2023

GLI INCENTIVI PER IL RIENTRO DEL CAPITALE UMANO DALL’ESTERO NON SI TOCCANO!

Gruppo Controesodo ha appreso che il Governo starebbe lavorando ad una “razionalizzazione” delle agevolazioni fiscali per il rientro del capitale umano dall’estero. Il termine “razionalizzazione” è generico ma sembra preludere ad una modifica della normativa vigente, prospettiva per noi preoccupante in quanto non sono trapelati dettagli.

L’attuale impianto normativo è stato rinnovato recentemente a partire dal 2020 (DL crescita 2019) e Gruppo Controesodo ha contribuito in maniera importante alla sua realizzazione, raccogliendo i riscontri della community e trasformandoli in spunti di miglioramento.

I risultati sono molto soddisfacenti, come confermano i dati ministeriali che mostrano per il 2021 un incremento del 40% nel numero di lavoratori rientrati rispetto all’anno precedente. Altri aspetti assolutamente degni di nota sono il focus sul radicamento permanente e il potenziamento per chi rientra nelle regioni del sud. I dati ministeriali evidenziano un caso più unico che raro nella storia economica nazionale e cioè che i soggetti che si trasferiscono dall’estero in una regione del sud sono considerevolmente aumentati grazie a questa misura.

Perché modificare una norma che già funziona?

Gruppo Controesodo teme che il Governo sottovaluti quanto importante sia la stabilità normativa per attrarre il capitale umano e il relativo indotto. Un nuovo cambio in corsa delle regole rischia di minare irrimediabilmente la credibilità del Paese.

Perché tanto allarme?

Perché si vuole evitare il ripetersi dell’assurda vicenda di fine 2015, quando venne inspiegabilmente abrogata la normativa precedentemente in vigore per attrarre talenti in Italia, che pochi mesi prima era appena stata estesa di due anni. Solo grazie all’intervento di Gruppo Controesodo, dopo un calvario di diversi anni e ben tre interventi parlamentari, fu possibile rimediare, tutelando chi era appena rientrato o lo stava facendo. Il danno reputazionale è stato però gravissimo e negli anni successivi ha minato fortemente l’attrattività del Paese per chi si trovava a dover programmare una scelta di vita così radicale come il rimpatrio dopo anni di lavoro altamente qualificato all’estero.

Con l’adozione del DL crescita del 2019 il Paese beneficia di un dispositivo innovativo, costruito tenendo conto delle istanze dei nostri connazionali e che finalmente sta funzionando nell’attrarre in Italia professionisti, medici, docenti e ricercatori.

Si può migliorare ulteriormente?

Sicuramente! Alcune nostre proposte, volte a potenziare, ad esempio, il focus sulla natalità, sono state portate da tempo all’attenzione di Governo e Parlamento, diventando oggetto anche di Proposte di Legge e mozioni parlamentari. Le proposte sono state elaborate dopo un nuovo sondaggio rivolto alla community che ha raccolto migliaia di riscontri. Se ne possono immaginare altre, ma vanno pensate e valutate in modo attento, snaturando il meno possibile un impianto che, finalmente, funziona.

Cosa chiede Gruppo Controesodo?

Gruppo Controesodo supporta da quasi dieci anni chi ha intenzione di trasferirsi dall’estero in Italia fornendo informazioni accurate sulle agevolazioni. Grazie a questa attività, sempre totalmente pro-bono, il Gruppo vanta una conoscenza molto approfondita della normativa e della sua applicazione concreta visto che sono migliaia le richieste di aiuto o chiarimento che riceve su base annuale.

Gruppo Controesodo chiede quindi di essere un interlocutore reale nel processo di definizione delle eventuali modifiche normative in sede di Legge Delega Fiscale. Occorre evitare, come già successo in passato, di dover correre ai ripari in sede Parlamentare, per scongiurare una perdita di attrattività del Paese in una fase così delicata a livello economico e sociale.

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L’opzione per la proroga – criticità e questioni aperte

Segnaliamo un eccellente articolo sulla rivista Eutekne, Giugno 2023, nella sezione fiscalità del lavoro, a firma Delli Falconi – Tamburro, che affronta in modo sistematico il tema dell’opzione per l’accesso alle misure sul radicamento che consente ai lavoratori impatriati (e in modo parallelo ai docenti/ricercatori, notiamo noi a margine) di estendere le agevolazioni fiscali previste dal d.lgs.147/15 per un ulteriore quinquennio

Qui un estratto dell’articolo

https://www.gruppocontroesodo.it/wp-content/uploads/2023/07/Estratto-articolo.pdf

Diversi gli spunti interpretativi offerti, che troviamo assolutamente condivisibili. Fra questi la questione, di non facile soluzione, dei soggetti rientrati fra il 30 aprile e il 20 luglio 2019, che in base alla lettera della norma sarebbero esclusi dalla possibilità di optare, e quindi di estendere la durata del regime.

Altro tema rilevante è la situazione dei cittadini Extra-UE, che il testo letterale della norma sembra escludere dalla possibilità di optare, generando una situazione difficilmente conciliabile con le norme convenzionali che incorporino il principio di non discriminazione. In questi casi si ritiene che una soluzione percorribile sia appunto il riferimento alla specifiche convenzioni, che si può invocare tramite un interpello.

ODG al DL Bollette – ulteriori misure per incentivare i rientri e sostenere la natalità (Centemero)

In sede di conversione in Legge del DL Bollette, è stato approvato alla Camera un ODG a firma Centemero (Lega) che impegna il Governo a valutare ulteriori misure per incentivare il rientro di lavoratori dall’estero, anche e soprattutto nell’ottica di contrastare il calo demografico e sostenere la natalità.

Si tratta di un atto di indirizzo importante, che si inserisce nel contesto del dibattito scaturito anche dal nostro recente sondaggio e che ha già portato a proposte di modifiche normative. Siamo fiduciosi che possa concretizzarsi presto in un prossimo provvedimento.

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=9/1060-AR/34&ramo=C&leg=19

TESTO ODG

La Camera,
premesso che:
il presente provvedimento reca, tra l’altro, misure di sostegno economico per le famiglie nell’attuale contesto di innalzamento dei costi energetici, nonché alcune disposizioni agevolative di carattere tributario;
l’esigenza di mettere in atto politiche economiche a favore dei nuclei familiari emerge anche dalla drastica inversione della curva demografica nel nostro Paese, come confermato dagli ultimi dati Istat: al 31 dicembre scorso la popolazione residente risulta inferiore di circa 179 mila unità rispetto all’inizio dell’anno, con un rilevante calo del tasso di natalità;
oltre alla diminuzione del numero delle nascite e al conseguente innalzamento dell’età media della popolazione, in Italia si registra anche un’elevata tendenza all’emigrazione: secondo un recente rapporto del- l’AIRE – Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, gli emigrati italiani nel mondo al 1° gennaio 2022 sono 5.806.068, un dato in continua crescita negli ultimi anni (+6 per cento rispetto al 2019);
il contesto sociale sopra descritto pone l’obiettivo di contrastare tali tendenze di lungo periodo con politiche di sostegno alla natalità e alla genitorialità, che possano favorire anche il rientro in Italia di numerosi lavoratori operanti all’estero;
proprio in materia di rientro dei lavoratori, infatti, come già dimostrato da precedenti interventi normativi messi in atto dalla Lega, la previsione di un regime di tassazione agevolata rappresenta un’efficace risposta: si pensi, ad esempio, alle misure incentivanti per i lavoratori altamente qualificati, docenti e ricercatori previste dall’articolo 5 del decreto-legge n. 34 del 2019 (cosiddetto «decreto Crescita»), che hanno determinato un sensibile aumento del numero di lavoratori italiani rientrati nel nostro Paese,
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di incentivare, mediante l’introduzione di ulteriori misure di maggior favore, il rientro di lavoratori italiani all’estero
, sulla falsariga di quanto previsto nel decreto-legge n. 34 del 2019 citato in premessa, anche nell’ottica di contrastare il calo demografico e sostenere la natalità.
9/1060-AR/34. Centemero.

18 Maggio 2023

“Bentornata, Italia!”: la circolazione e
valorizzazione dei talenti per il rilancio del Paese

Segnaliamo questa bella iniziativa degli amici di chEUropa, Forum della Meritocrazia e Tortuga: un sondaggio/studio sulle dinamiche e sulle motivazioni del rientro e della mobilità

Questo il link per partecipare!

https://cheuropa.typeform.com/bentornata-ita

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Il progetto

Attraverso una migliore comprensione delle ragioni che motivano gli expat
italiani a rientrare, il progetto mira a identificare punti di forza e criticità degli ambienti
lavorativi, a sensibilizzare gli attori economici e istituzionali italiani sulle opportunità
derivanti dalla circolazione dei talenti, e a identificare le buone pratiche in grado di
migliorare la produttività del sistema Italia rendendo più attrattivo il mercato del
lavoro. I risultati della ricerca saranno comunicati in occasione di un evento che si terrà
a Milano.


Media Partner dell’iniziativa è Will Media

Convegno 5 Maggio 2023 – Il rientro dei cervelli e la sfida della Natalità

Si è svolto oggi a Milano, presso la sede della Regione Lombardia, un convegno dal titolo : “Il rientro dei cervelli e la sfida della Natalità“.

Hanno partecipato come relatori Michele Valentini, co-fondatore di Gruppo Controesodo, Annalisa Usardi CFA, economista, l’on. Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera dei Deputati, con i saluti di Cristian Garavaglia, capogruppo di FdI in Regione Lombardia, e moderato dal Prof. Andrea Staiti.

Si sono affrontate le tematiche, interconnesse, legate alle sfide che il Paese ha di fronte sul tema della competitività, della sostenibilità del debito e del sistema di welfare, e di un approccio attivo alla loro soluzione che guardi anche al potenziamento delle misure per l’attrazione di capitale umano con particolare attenzione al tema della natalità. Natalità, demografia, welfare, sono temi che vanno visti come un’opportunità.

L’ on. Foti ha presentato una PdL che va in questo senso, rafforzando il focus sulla natalità in seno alle agevolazioni per l’attrazione del capitale umano, e che recepisce gli spunti arrivati dalla Community anche con il nostro recente sondaggio.

Qui la presentazione della Dott.ssa Usardi e il testo della PdL

Rassegna Stampa

https://agenparl.eu/2023/05/05/fdi-foti-presenta-pdl-su-prolungamento-agevolazioni-fiscali/

https://www.google.com/amp/s/www.ansa.it/amp/sito/notizie/politica/2023/05/05/rientro-dei-cervelli-lega-fdi-piu-sconti-a-chi-ha-3-figli_35118edc-0a6e-4319-97d3-320a52aaf4cd.html

https://www.google.com/amp/s/m.tuttosport.com/amp/news/notizia-ultima-ora/2023/05/05-107343179/rientro_dei_cervelli_lega-fdi_piu_sconti_a_chi_ha_3_figli

https://notizie.tiscali.it/politica/articoli/rientro-dei-cervelli-lega-fdi-pia-sconti-chi-ha-3-figli-00001/?chn

https://it.euronews.com/2023/05/05/rientro-dei-cervelli-lega-fdi-piu-sconti-a-chi-ha-3-figli

I dati MEF sulle dichiarazioni annuali 2021 confermano il successo delle misure per l’attrazione del Capitale Umano

Come potete leggere in prima pagina sul Sole24Ore di oggi, i dati MEF sulle dichiarazioni annuali confermano il successo delle misure per l’attrazione del Capitale Umano, grazie alle modifiche introdotte dal DL Crescita 2019 che puntano sul radicamento. La strada è tracciata, la prossima sfida è sulla natalità.

Ne parleremo più diffusamente e dettagliatamente, intanto vi lasciamo qualche dato e qualche prima considerazione.

Dalla seconda metà del 2019, quindi dall’anno fiscale 2020, è in vigore il DL Crescita, che prevede agevolazioni potenziate e un focus sul radicamento; la nuova legge è stata disegnata con un nostro forte input, grazie al responso della Community nell’individuare gli aspetti da migliorare della normativa. Ma il 2020 è stato un anno “particolare” (per usare un eufemismo), caratterizzato da mobilità di tipo emergenziale e poi da difficoltà di spostamento. Come avevamo già scritto due anni fa, sulla base dei nostri dati – che tracciano il flusso di rientro in modo tempestivo – è il 2021 che si delinea come vero anno nel quale si tocca con mano l’effetto dei nuovi incentivi.

A dispetto delle attese, i dati MEF non sono facili da interpretare. Infatti, a partire dal 2020 si mescolano gli effetti della nuova legge e della vecchia. Inoltre, dal 2021 si cominciano a vedere gli effetti delle misure sul radicamento; essi sono però a loro volta offuscati dall’impossibilità di accedervi da parte di una fetta consistente di impatriati pre-2020 ( a causa del tema Aire).

Qui di seguito mettiamo alcuni punti fermi.

Totale impatriati post 29.04.19 (con la nuova legge, esclusi gli sportivi) : n. 11771 soggetti, in crescita del 127% rispetto al 2020. Il flusso annuale al netto dei riespatri è di +6575 soggetti: Il miglior risultato annuale di sempre

Totale impatriati rientrati al Sud: n. 1409 soggetti, in crescita del 184% rispetto al 2020 (+913 soggetti). Quando è stata l’ultima volta che avete letto di una misura che è stata in grado di spostare capitale umano nel Mezzogiorno? Ne siamo molto orgogliosi

Totale impatriati 2021: n. 21.060 soggetti, in crescita del 28% rispetto al 2020 (+4651 soggetti). Il dato totale, come accennavamo sopra, va letto con alcuni distinguo, in quanto molti hanno terminato il periodo agevolato nel 2020, che era la scadenza del vecchio regime.
Quello che notiamo è che l’opzione per il radicamento è stata esercitata da 772 soggetti: considerando che la metà dei soggetti interessati non ha potuto farlo per il tema Aire, si tratterebbe di quasi il 20% del totale potenziale degli impatriati pre-2020. Questo dato ci porta a concludere che le misure sul radicamento permanente funzionano: l’innovazione introdotta nella legge con la possibilità di estendere le agevolazioni ha bilanciato grossomodo il fenomeno del “ri-espatrio” che osservavamo precedentemente, e che ogni anno coinvolgeva il 20-25% dei soggetti rientrati fino a quel momento. Tutte queste persone sono ormai pienamente radicate, con acquisto casa e almeno un figlio, la scommessa per il Paese nel farle restare è quindi vinta.

Dopo questi ottimi risultati, la prossima scommessa è attrarre maggiormente le famiglie, come la Community ci ha detto a gran voce nell’ultimo sondaggio. Per completare il pacchetto del Capitale Umano e vincere, dopo la sfida delle competenze, anche quella della natalità.

Ancora un Podcast di Gruppo Controesodo

Gruppo Controesodo parla della necessità di focalizzare le politiche per l’attrazione del capitale umano sugli aspetti di welfare e natalità.

Come ci avete detto forte e chiaro nell’ultimo sondaggio, rendere più efficaci le politiche per l’attrazione del capitale umano si può, bisogna puntare sulla natalità e sull’attrazione di investimenti.

Stiamo lavorando per portare proposte concrete all’attenzione del legislatore.

Ne parliamo nuovamente in questo Podcast:

Trasferirsi all’estero con la famiglia – Podcast

Cosa fa pendere l’ago della bilancia oltrefrontiera?
Quali i fattori decisivi nella scelta di trasferire la famiglia all’estero, e cosa si potrebbe fare per rendere il nostro Paese maggiormente attrattivo per chi ha figli?

Se ne parla nel podcast 0039 – WILL MEDIA del 14 Marzo, a cui abbiamo partecipato insieme alla testimonianza diretta di Alessio M. a cui va un ringraziamento davvero speciale.

Opportunità professionali, salari: qualità della vita personale e professionale.

Ma soprattutto supporto alle famiglie e alla natalità, senza se e senza ma: asili H12 a prezzo calmierato, assegni per i figli senza limiti di reddito. Il risultato : tutte le famiglie hanno almeno 2 figli e più. Sorpresi?

Noi no. Ritorna il tema del nostro sondaggio recente: famiglia, natalità, welfare i temi centrali per gli impatriati, come spiega l’eccellente articolo del Prof. Staiti che riportiamo sotto.
Per combattere l’ Inverno/Inferno demografico che è alle porte è il momento di puntare sulla natalità. Nell’ambito della normativa sulle agevolazioni fiscali per il rientro, Gruppo Controesodo si fa portatore di questa istanza con proposte concrete, che sono sul tavolo della Politica e che ci auspichiamo trovino spazio nei prossimi provvedimenti in materia fiscale.