L’abrogazione delle norme per l’attrazione del capitale umano in Italia contenute nel DL Crescita 2019 e la loro sostituzione con un regime molto meno attraente (D.LGS 209/2023) in vigore dal 2024, avrà sicuramente un forte impatto negativo sulla capacità del Paese di attrarre competenze e talenti. I nostri dati in tempo reale, le evidenze raccolte dalla Community e dal network con cui Gruppo Controesodo si confronta, mostrano già un collasso dei rientri dall’estero. Purtroppo questo fenomeno verrà rilevato a livello statistico solo più avanti nel tempo.
Abbiamo lanciato un sondaggio fra i membri della Community per delineare potenziali evoluzioni della normativa per l’attrazione del Capitale Umano. L’obiettivo è identificare aree di intervento per rendere la normativa ancora più efficace su aspetti correlati quali le politiche per la famiglia e l’attrazione di investimenti in Italia.
Fedeli a quanto fatto in passato e restando convinti che le norme più efficaci nascano dall’ascolto dei diretti interessati, abbiamo voluto dare voce alla Community di Controesodo raccogliendo opinioni sulla nuova normativa e spunti per migliorarla. Abbiamo posto tre domande, ottenendo risposte da circa 1000 soggetti in pochi giorni, un campione rilevante e qualificato. Il sondaggio aveva testo in Italiano e Inglese.
Innanzitutto, grazie a due domande di profilazione, possiamo confermare alcune considerazioni sulla tipologia dei lavoratori impatriati. Il 95% dei rispondenti è di nazionalità italiana, il 2,5% è di nazionalità Europea e il 3,5% proviene dal resto del mondo. Il settore di attività è variegato con un forte nucleo nel campo Comunicazioni e IT (24%), che assieme a Finanza, Professioni Tecniche e Settore Manifatturiero cumula il 60% del totale.

Risultati
Domanda 1: I nuovi incentivi del 2024 sono attrattivi ?
Le risposte sono state un prevedibile plebiscito. Come emerge più in dettaglio nella seconda domanda, il depotenziamento, l’accorciamento temporale, la minaccia di sanzioni e l’abolizione delle misure sul radicamento riportano il Paese indietro di oltre 5 anni, perdendo l’attrattività e la visibilità faticosamente guadagnata nei confronti dei nostri connazionali all’estero e dei cittadini stranieri.
Appurato che sarebbe opportuno ripristinare una maggiore attrattività degli incentivi, abbiamo chiesto come farlo, proponendo una serie di opzioni raggruppabili in tre gruppi tematici che venivano proposti in ordine casuale.
Domanda 2: Come andrebbero potenziati ?

Le risposte sono raggruppabili in tre macro temi.
Il primo tema è quello della semplificazione: rimuovere l’insensato requisito di permanenza forzata di 4 anni e ampliare le tipologie di reddito agevolabili raccolgono in totale il 23% delle preferenze (14+9). Il secondo tema, probabilmente il più innovativo in ottica futura, è quello degli investimenti e della natalità: introdurre incentivi ad effettuare investimenti (13%) e soprattutto ripristinare il potenziamento per chi trasferisce in Italia una famiglia numerosa (21%) arrivano insieme al 34%. Questi due suggerimenti si caratterizzano per le ulteriori ricadute positive sul Sistema Paese derivanti dall’ingresso dei soggetti che oltre alle competenze e al gettito fiscale e previdenziale apportano rispettivamente ulteriori soggetti (figli) e risorse (investimenti). L’idea di accoppiare agli incentivi per il rientro di lavoratori il tema degli investimenti era stata oggetto del precedente sondaggio effettuato da Gruppo Controesodo a fine 2022[1]: l’indicazione emersa allora era stata molto chiara e consigliava di puntare su investimento in strumenti/iniziative con impatto elevato sul Sistema Paese, che potrebbero essere identificate ad esempio con delle start-up
Il terzo tema è quello della durata (24%) e del radicamento (19%). Come già acclarato dall’esperienza delle norme pre-2019, corroborata dal parere dei nostri connazionali all’estero che confluì nelle indicazioni del DL Crescita, la durata è l’elemento più importante nel rendere attrattive questo tipo di agevolazioni. L’abolizione delle misure per agevolare il radicamento permanente è il maggior vulnus del nuovo impianto normativo
[1] Si veda: <https://www.gruppocontroesodo.it/risultati-sondaggio-2022/>.
Domanda 3: L’Italia sta facendo abbastanza per attrarre investimenti dall’estero da parte di persone fisiche ?

Finora le politiche attrattive hanno cercato di invertire l’emorragia di competenze che affligge il Paese da decenni. E’ stato però trascurato l’aspetto di attrarre anche risorse materiali dato che nell’ambito delle norme sono state spesso escluse o fortemente limitate le attività d’impresa (errore commesso nuovamente in sede di approvazione dell’ultimo decreto).
Sarebbe opportuno introdurre delle disposizioni rivolte alle persone fisiche che rientrano dall’estero compiendo investimenti in Italia. Si tratterebbe di una diversa forma di radicamento, con il vantaggio che si potrebbero identificare agevolmente ambiti di interesse strategico per gli investimenti agevolati. Gruppo Controesodo ha lavorato in passato ad alcune proposte in questo senso che potrebbero essere utilizzate anche in forma sperimentale.
Conclusioni
Le agevolazioni fiscali introdotte dal DL Crescita nel 2019 sono state indubbiamente un successo e hanno generato un significativo flusso di ingresso in Italia di circa 40 mila soggetti altamente qualificati, Italiani e stranieri, nel quadriennio 2020-2023. Questo flusso si è rafforzato nel tempo e ciò che lo ha favorito, a differenza delle norme precedenti, è stato il forte accento sul radicamento permanente di chi rientra collegato al tema della natalità.
A partire dal 2024 il DL Crescita è stato sostituito da una nuova Legge che offre incentivi depotenziati senza focus sul radicamento. I nostri dati mostrano che ciò si sta già riflettendo in un calo drastico dei soggetti che si trasferiscono in Italia.
Un sondaggio fra i membri della nostra Community indica che per recuperare l’attrattività della normativa è opportuno modificare rapidamente le nuove disposizioni. E’ molto importante semplificare i requisiti di accesso e ampliare le tipologie di reddito agevolabili, ma soprattutto è fondamentale reintrodurre una prospettiva di lungo periodo e un legame fra agevolazioni, radicamento e natalità. Infine, il Legislatore dovrebbe introdurre misure parallele per incentivare chi rientra ed effettua investimenti in Italia, con un approccio innovativo che crei delle sinergie fra capitale umano e materiale indirizzandolo verso ambiti o settori strategici per il Paese.